Dente del giudizio
Il dente del giudizio: un residuo evolutivo a cui possiamo rinunciare
I denti del giudizio sono gli ultimi denti a spuntare. Basta pensare che tutti gli altri denti permanenti compaiono entro i 12 anni, mentre i denti del giudizio maturano tra i 18 e i 30 anni.
Questi denti sono anche detti terzi molari. Sono i denti in fondo all’arcata dentaria, due per quella superiore e due per quella inferiore. Eppure, non tutte le persone sopra i trent’anni possono affermare di avere quattro denti del giudizio. Perché mai? Innanzitutto, il dente del giudizio non sempre fa capolino dalla gengiva. Infatti, è frequente che uno o più di questi denti restino inglobati nell’osso e nella gengiva, completamente o parzialmente. Prova a verificare allo specchio: il tuo sorriso è composto da esattamente 32 denti?
Ma soprattutto, spesso è necessaria la rimozione di questi denti. L’estrazione è infatti preferita alla devitalizzazione o ad altre possibili soluzioni, perché questi denti non hanno uno scopo estetico né un fine nella masticazione e la loro presenza rischia di causare infiammazioni e altre problematiche.
Ma per quale ragione siamo stati dotati di questi denti che spesso provocano più fastidio che altro? La ragione è da ricercare nei nostri antenati. In passato, infatti, la dieta dei nostri progenitori era composta da cibi più solidi, per la cui masticazione era necessario questo surplus di dentatura. Oggi alla carne cruda preferiamo morbidi spezzatini e questo ha reso i denti del giudizio superflui. Non solo: il cambiamento nella dieta ha portato le nostre mascelle e mandibole ad evolversi verso dimensioni minori e per questo motivo disponiamo di meno spazio per ospitare i denti del giudizio.
È sempre necessario rimuovere i denti del giudizio?
L’estrazione dei terzi molari non è sempre necessaria. Se il dente del giudizio emerge completamente dalla gengiva, è perfettamente allineato e non risulta soggettivamente fastidioso, non è necessario rimuoverlo. Purtroppo, come magari avrai sperimentato in prima persona, è molto comune che la situazione sia differente.
Spesso, a causa della mancanza di spazio, il dente del giudizio non spunta completamente dalla gengiva, e talvolta non spunta affatto, restando ancorato all’osso mascellare o mandibolare. Questo caso comporta una predisposizione a infiammazioni della gengiva, infezioni batteriche (tra le quali la più comune è la carie) e cisti. Per questo motivo si procede con l’estrazione del dente, in modo da evitare conseguenze sugli altri denti e ulteriori dolori.
Anche nel caso in cui il dente riesca a spuntare ma in una posizione scorretta, a volte persino con orientamento orizzontale rispetto agli altri denti, è consigliata la rimozione. Infatti, il rischio è che premendo sui molari adiacenti il dente del giudizio li danneggi o causi un disallineamento del resto della dentatura. Inoltre, la posizione scorretta del dente del giudizio può causare difficoltà nella pulizia del dente stesso e di quelli in sua prossimità, con conseguenze come carie e infiammazioni della gengiva.
Altri casi nei quali è necessaria l’estrazione del dente del giudizio sono:
- Dente del giudizio già cariato.
- Dente del giudizio scheggiato o rotto, che può facilitare lo sviluppo di infezioni.
- Denti del giudizio in sovrannumero (iperdonzia).
Per giudicare la tua situazione personale, rivolgiti al tuo odontoiatra per un controllo. Lo specialista potrebbe consigliarti la rimozione anche in assenza di problematiche evidenti, in quanto questo previene conseguenze future e può essere utile a facilitare altri movimenti ortodontici. Una volta rimosso il dente del giudizio, infatti, lo spazio che questo occupava può essere sfruttato dagli altri denti, se sovraffollati.
Come avviene la rimozione del dente del giudizio
È preferibile che il dente del giudizio venga rimosso il prima possibile. Questo perché i più giovani hanno maggiori velocità di recupero dopo l’operazione, ma anche perché il terzo molare tra i 16 e i 25 anni non è ancora completamente formato. Infatti, mancando le radici del dente, l’operazione risulta meno invasiva. Ma non preoccuparti: anche se hai superato i 25 anni, si tratta comunque di un’operazione di routine, poco pericolosa, sebbene innegabilmente fastidiosa.
Il tuo odontoiatra ti spiegherà che per prepararti dovrai innanzitutto potenziare la tua igiene orale ordinaria con l’utilizzo di collutori disinfettanti, per minimizzare il rischio di infezione. Durante l’operazione non sentirai dolore: ti verrà infatti iniettato un anestetico locale. Se il dente del giudizio si trova all’interno della gengiva, l’odontoiatra provvederà a inciderla prima di procedere con l’estrazione. A volte, specialmente per i denti del giudizio inferiori incorporati nella mandibola, può essere necessario rompere il dente in più pezzi per rimuoverlo. Infine, completata l’estrazione, potresti ricevere alcuni punti di sutura per limitare il sanguinamento.
Cosa aspettarsi dopo la rimozione
La rimozione può causare sanguinamento nelle prime 24 ore e dolore e gonfiore per qualche giorno; un piccolo prezzo da pagare per una bocca più sana. Ti verrà applicata una garza, che dovrai tener premuta per almeno mezz’ora dopo l’operazione. L’odontoiatra potrebbe prescriverti degli antidolorifici, mentre per contrastare il gonfiore è sufficiente tenere del ghiaccio sul lato esterno della mascella o della mandibola.
Nei primi giorni dovresti prediligere cibi morbidi e freddi, perché contribuiscono ad alleviare il dolore e perché quelli caldi potrebbero invece interferire con la cicatrizzazione. Via libera dunque a gelati, yogurt e budini. Evita invece i cibi, come fragole e pomodorini, che possono contenere semi che rischiano di insinuarsi nella zona del dente rimosso.
Nei giorni immediatamente successivi andrebbero del tutto evitati alcol e fumo, che rallentano il processo di guarigione. Inoltre, è importante non toccare la zona dell’estrazione, specialmente senza aver precedentemente lavato le mani. Questo, infatti, rischia di causare infezioni.
La componente chiave della corretta guarigione dopo la rimozione di un dente del giudizio è la pulizia dentale. Oltre alla normale igiene orale, il dentista potrebbe prescrivere l’utilizzo di un collutorio disinfettante. È consigliabile l’utilizzo di uno spazzolino dalle setole morbide per non irritare la zona in via di guarigione. Se il dolore persiste dopo tre giorni, rivolgiti allo specialista, che effettuerà un controllo e ti fornirà ulteriori indicazioni.